Lo stretto di Messina collega il Mar Tirreno con il Mar Ionio e separa la Sicilia e la Calabria, più precisamente “stacca” le due città di Messina e di Reggio Calabria.
La parte meno larga dello stretto ha una stretto di Messina lunghezza di circa 3.250 metri e si trova verso la zona nord della città.
A livello morfologico la si può paragonare ad un imbuto capovolto.
Un servizio di traghetti collega in maniera quotidiana la città di Messina con la terraferma, precisamente con Villa San Giovanni, che si trova pochi chilometri a nord della più grande città di Reggio Calabria.
Oltre a questo collegamento, si ha anche a disposizione un veloce servizio di aliscafi e traghetti stretto di Messina che collegano la città siciliana con quella di Reggio Calabria.
Lo stretto è caratterizzato da forti correnti di marea, che hanno stabilito un ecosistema marino unico. Si tratta praticamente di una sorta di vasca idromassaggio naturale.
Per decenni si è parlato della possibilità di costruire un ponte sullo Stretto di Messina e ancora oggi questa opera è in fase di discussione.
Nel 2006, sotto la guida del primo ministro Romano Prodi, il progetto è stato annullato, mentre il 6 marzo 2009, come parte di un massiccio programma di realizzazione di nuove opere pubbliche, il governo di Silvio Berlusconi ha annunciato che i piani per la costruzione del Ponte di Messina erano stati completamente rianimati, impegnandosi ad investire 1,3 miliardi di euro per coprire il costo complessivo dell’opera, stimato in 6,1 miliardi di euro.
I sostenitori della creazione del ponte lo vedono come un sistema per la creazione di occupazione e come una spinta enorme per il turismo dell'isola.
Coloro che invece sono contro la realizzazione del ponte, lo additano come un disastro ecologico, una struttura a rischio crolli soprattutto per i forti venti e per i terremoti, dato che l'area è soggetta ad intensa attività sismica.